Crisi e insolvenza: le differenze secondo il CCII
Crisi e insolvenza: le differenze secondo il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza
Premessa
Nel panorama imprenditoriale, due parole spesso utilizzate sono “crisi” e “insolvenza“. Sebbene possano sembrare sinonimi, il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) fornisce definizioni precise di entrambi i concetti e queste assumono un’importanza fondamentale per le imprese e i loro creditori.
Crisi: un segnale di difficoltà
Secondo il CCII, la crisi rappresenta una fase in cui un’azienda inizia a manifestare segnali di difficoltà finanziarie o operative. Viene definita come lo “stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza“. In altre parole, si tratta di una situazione in cui l’azienda incontra ostacoli nel regolare pagamento dei propri debiti, ma non è ancora definitivamente compromessa.
Indicatori di crisi
La legge individua alcuni indici che possono presagire una crisi aziendale, tra cui:
- Ritardi nei pagamenti
- Passività verso fornitori scadute
- Esposizioni debitorie verso il sistema creditizio
- Interessi di mora
Insolvenza: la mancanza di capacità di pagamento
L’insolvenza, d’altra parte, è lo “stato di definitivo ed irreversibile incapacità del debitore di adempiere alle proprie obbligazioni esigibili“. In questo caso, l’azienda non è più in grado di far fronte ai propri debiti e si rende necessario l’intervento di un giudice per gestire la situazione. È importante notare che l’insolvenza può essere dichiarata sia in modo volontario dal debitore stesso (insolvenza dichiarata) che in modo coatto da un creditore (insolvenza dichiarata dal tribunale).
Differenze tra crisi e insolvenza
Le principali differenze tra crisi e insolvenza possono essere riassunte come segue:
Crisi
- Situazione di difficoltà temporanea
- Possibilità di risanamento
- Applicazione di procedure preconcorsuali
Insolvenza
- Situazione di definitiva incapacità di pagare
- Impossibilità di risanamento
- Applicazione di procedure concorsuali
Strumenti per la previsione della crisi previsti dal CCII
Il Codice della Crisi e dell’Insolvenza (CCII) dedica ampio spazio agli strumenti per la previsione della crisi, al fine di consentire un intervento tempestivo e di evitare il deterioramento della situazione aziendale. Tra gli strumenti previsti dal CCII, si possono menzionare:
- Indicatori della crisi:
Il CCII individua una serie di indici che possono presagire una crisi aziendale, suddivisi in:
- Indicatori di natura reddituale: evidenziano squilibri nella gestione economica dell’azienda, come ad esempio un calo del fatturato o un aumento dei costi.
- Indicatori di natura patrimoniale: misurano la solidità finanziaria dell’azienda, come ad esempio il rapporto tra debiti e patrimonio netto.
- Indicatori di natura finanziaria: valutano la capacità dell’azienda di generare flussi di cassa sufficienti a coprire i propri debiti.
L’analisi di questi indici può aiutare l’imprenditore a identificare i primi segnali di difficoltà e adottare le opportune misure correttive.
- Segnalazioni da parte di terzi:
Il CCII prevede la possibilità per i creditori e i soci di segnalare all’Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa (OCRI) le situazioni di crisi di cui siano a conoscenza. L’OCRI, a sua volta, può convocare l’imprenditore per invitarlo ad adottare misure idonee a superare le difficoltà.
- Analisi di bilancio:
L’analisi di bilancio è uno strumento fondamentale per la valutazione della salute finanziaria di un’azienda. Attraverso l’analisi di specifici indicatori, è possibile evidenziare eventuali squilibri e rischi di insolvenza.
- Strumenti di allerta precoce:
Esistono diversi strumenti di allerta precoce che possono essere utilizzati per monitorare la situazione aziendale e identificare i primi segnali di crisi, come la piattaforma ContractSuite. Questi, possono essere sviluppati internamente all’azienda o acquisiti da società specializzate.
L’utilizzo di questi strumenti è fondamentale per una tempestiva individuazione della crisi e per l’adozione di adeguate misure di risanamento. Il CCII, infatti, pone l’accento sull’importanza della prevenzione e della tempestività degli interventi, al fine di evitare il fallimento dell’azienda e di salvaguardare i posti di lavoro.